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STORIE DI VITA DA NERD

Aggiornamento: 7 set 2018

di Marco Champier


Trovo che ci siano tre cose difficili da fare: scrivere un libro, parlare di se stessi senza che gli altri sentano un forte impulso omicida/suicida ed essere autoironici. Figurarsi quanto possa essere difficile fare queste cose tutte e tre insieme.

Scrivere un libro è un’impresa assurda, soprattutto perché un libro ha dentro un sacco di pagine e riempierle tutte è un bel problema.

Parlare di se stessi è, nel migliore dei casi, noioso e, sempre nel migliore dei casi, un estraneo può dire: “Ma stai parlando con me?! No, perché, vedi quella pianura sterminata che abbiamo di fronte, tipo la Savana del Re Leone? Ecco, quella è la vastità del cazzo che me ne frega di te!”

Essere autoironici è difficile perché c’è sempre il rischio che ci offendiamo da soli e poi litighiamo con noi stessi e ci mandiamo a fare in culo, senza poi veramente andarci. A un mio amico è successo, si è chiuso in se stesso ed è morto soffocato. Ad esempio.

Per quanto queste tre cose siano estremamente difficili, credo di essere riuscito a farle nel modo migliore: con completa incoscienza di quello che stavo facendo. Perfetto direi.

Ho cominciato a scrivere di fatti miei, raccontando aneddoti strani e surreali che mi sono successi e hop là! È uscito Storie di Vita da Nerd senza che me ne accorgessi.

Vi assicuro, la mia vita non è assolutamente interessante, o così avventurosa che valga la pena di essere raccontata, anzi, è abbastanza tragica e piatta, voglio dire, non è che nella vita faccio Indiana Jones. Però mi sono accorto che quando racconto le cose peggiori ai miei amici, quelle che mi fanno star male, che mi fanno soffrire, le sfighe che mi capitano ecc…, loro ridono come matti. Io piango e loro ridono. Mi dicono che sia un dono, magari lo è, ma avrei preferito essere nato ricco, come dono.

Quindi, ne deduco, di essere anche abbastanza autoironico. O meglio, lo sono per forza, anche perché l’alternativa è farsi trovare impiccati dentro a un bagno, se a un certo punto non prendi una cosa e cerchi di guardare il lato comico.

E il lato comico c’è sempre, in qualsiasi cosa, tipo quando mi lascia la ragazza. Ok, piango, ma porca miseria, la vera rottura è continuare a vivere rendendosi conto di non saper fare da mangiare, fare una fottuta lavatrice, o andare a fare la spesa da soli.

La vera rottura è che quando vuoi rimetterti in pista, ti rendi conto che ti vesti come un cretino, come uno che è cresciuto fisicamente, ma dentro è rimasto un ragazzino di 15 anni che l’ultima volta che ha usato una cravatta, era per legarsela in fronte quando ha fatto il cosplay di Rambo!

E poi sono Nerd, quindi il mio mondo è filtrato da anni di stratificazioni di film, videogiochi, fumetti e cose varie tutte Nerd. Tipo che quando vado al cinema, vorrei avere il Phaser di Star Trek per stordire quelli che parlano durante il film… e su questo, in Storie di Vita da Nerd, c’è tutta una sezione scientificamente dedicata ai cagacazzo che infestano le sale cinematografiche.

Però, ecco, il libro non è così Nerd da non essere comprensibile a chi non conosce bene quel mondo. Per esempio, mia madre ha più di 70 anni, l’ha letto ed è morta dal ridere. Mio fratello c’è rimasto un po’ male per questa cosa. E per il fatto che fossi contento che facesse ridere.

Scherzo, mia mamma è viva e vegeta e le voglio un bene dell’anima. Anche se quando le ho detto che mi avrebbero pubblicato un libro, mi ha chiesto: “Ma mi devo preoccupare?”


Serenamente le ho risposto di no. Però sì, avrebbe dovuto preoccuparsi perché ha avuto la conferma di avere un figlio pirla, Nerd, autoironico e sfigato nel midollo. Lei avrebbe preferito che fossi diventato dentista.

Ma questa è la vita: uno parte con tutte le buone intenzioni, poi gli succedono cose assurde.

Tipo che una modella siciliana lo chiama al telefono per caso, chiede un’informazione, lui gliela dà e lei chissà che vita finisce per fare.

Oppure si trova ad avere a che fare con un negoziante collerico che non sa che differenza c’è tra i personaggi Disney e quelli Warner Bros.

Oppure ancora, passi i 5 anni delle elementari in un Gulag gestito da delle Suore violente, inclini alle torture psicologiche.

Oppure passi la notte di Capodanno del 2000 a far da tappezzeria in un Hotel a Venezia, in una delle serate più brutte della tua vita.

Oppure vuoi solo giocare a DnD con i tuoi amici, ma ti ritrovi a dover lottare e soccombere di fronte alla Grande F!

Oppure una sera prendi l’autobus per andare a casa e, nemmeno 50 metri dopo, sei costretto a scendere perché è successo un disastro e stanno arrivando le ambulanze, i pompieri e gli alieni a riprendersi il cellophane che ti hanno consegnato anni prima.

Oppure fai così tanto il gradasso ai videogiochi, che a tuo fratello passa la voglia di giocare per sempre.

Oppure… oppure facciamo che comprate Storie di Vita da Nerd e ne parliamo quando avete finito di leggerlo e avete smesso di ridere.

Che dite?



STORIE DI VITA DA NERD

Di Marco Champier

269 pag. - Brossura 11,00€ (offerta lancio 9,00€ - fino alle 23:59 del 5 settembre)















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