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Immagine del redattoreedizioni UNDERGROUND?

LA MALEDIZIONE DELLA NOTTE

Aggiornamento: 27 set 2018

In questo articolo cediamo la penna a Michela Frigeni, una tra le più giovani autrici della scuderia "UNDERGROUND?"; buona lettura.



Va’ a dormire Sole, qui ci penso io.

Buonasera a tutti, io sono Luna e sto per narrarvi un racconto. Questa è la storia di una bambina e dei fantasmi che la perseguitarono, della sua maledizione; è la storia della notte e di tutte le sue notti.



Quando Cielo era piccola amava i racconti, di tutti i generi, da quelli più fiabeschi a quelli più spaventosi. Li amava così tanto che talvolta i personaggi le sembravano reali e diventavano parte della sua vita. Di notte questo e molto altro accadeva alla piccola Cielo, che ogni sera aveva sempre più paura di chiudere gli occhi.

Aveva solo otto anni quando il primo fantasma si presentò nei suoi sogni prendendone il controllo. Era una grassa signora che fluttuava tutte le notti come un palloncino di elio sul quartiere dove Cielo abitava. La seguiva dall’alto con aria di rimprovero e diceva alla povera bambina:

«Tu hai la testa tra le nuvole! Ricorda Cielo, non si vive nelle favole.»

E la piccola, pian piano, vedeva la sua speranza e la sua infantile spensieratezza diminuire: stava crescendo.

Pochi anni dopo si presentò un altro personaggio a farle compagnia quando chiudeva gli occhi. Tutto ciò era davvero pesante per una bambina; si svegliava urlando in continuazione senza riuscire a pensare ad altro che non fosse l’incubo di ogni sua notte, a tal punto che i suoi genitori pensarono si trattasse di una maledizione, ma non bastarono gli esorcismi di un prete né di una veggente per guarire la povera Cielo, per toglierle quel gigantesco peso dal cuore e dalla mente. Così il secondo spirito si manifestò indisturbato dalle loro preghiere. Era una donna giovane e avvenente, dallo sguardo angelico. Ma più Cielo la guardava negli occhi più la sua faccia iniziava a cambiare aspetto: l’espressione s’incupiva, la pelle si raggrinziva e il naso colava. Un mostro scavato nell’anima che terrorizzava Cielo, alla quale non bastava aprire gli occhi e svegliarsi, era completamente bloccata nel suo corpo addormentato. E quella che da bella donna era diventata una vecchia megera, le diceva sempre:

«Non puoi scappare tesoro mio, cambiare faccia è solo l’inizio.»

E fu così che Cielo cominciò a diventare grande per davvero, non tornò mai più indietro. Troppe erano le facce che aveva cambiato e non ricordava ormai quella che aveva sempre avuto.

Arriviamo, quindi, all’ultimo incubo, così macabro, così triste. Nel bel mezzo della sua adolescenza, Cielo iniziò a sognare un uomo lugubre, consumato dal fumo delle sue sigarette e dal dolore per la malattia della figlia. Egli si trovava nel parcheggio deserto di un supermercato vecchio e sporco. Sull’insegna fulminata c’era scritto “ESPERIENZE”. L’uomo la guardava dritto degli occhi e ogni notte mostrava il suo volto da scheletro, per poi sgretolarsi e abbandonarsi al vento come lurida cenere piena di dolore e rimorsi. Ma lui, a differenza degli altri fantasmi, non diceva niente, ormai Cielo aveva capito: le sue speranze si erano ridotte a cenere spazzata via dal vento dell’età; i suoi sogni avevano perso tutti i colori e lei non si ricordava più i racconti che da bambina le piacevano tanto.

Entrò, una notte, nel supermercato delle esperienze, quelle reali, tra fatiscenti sconfitte, sogni scaduti e labirintici scaffali ammuffiti. C’è chi dice che sia ancora là a girovagare; c’è chi sostiene che sogni ancora strani fantasmi; c’è chi pensa che la sua storia sia solo una leggenda; ma c’è anche chi sa che Cielo è uscita dal labirinto e che alla fine di tutto non poteva scegliere se essere solo Luce o solo Buio, così ha scelto di essere entrambi: di giorno sogna ancora ad occhi aperti, mentre col buio incombe la maledizione della notte e di tutte le sue notti.


Sono Michela Frigeni, ho 21 anni e sono una studentessa di Lettere all’Università di Bergamo. Amo l’arte in ogni sua forma, e non certo perché ho frequentato il classico, anzi sono ragioniera. Trovando la mia strada nella scrittura ho dato il via alla mia minuscola (per ora) produzione letteraria: “Shalama - La Congrega della Rosa Bianca” (marzo 2016, Youcanprint.it); “Chi c’è in ascolto?” (marzo 2017, Alétheia Editore); e “Fight - per un pugno di parole” (febbraio 2018, Underground Edizioni), frutto della bellissima esperienza con il collettivo Ring Letterario, con il quale prendo parte a serate di reading tutt’ora. potete acquistare FIGHT con i racconti di Michela nella sezione del sito IL LIBRAIO O APPROFITTARE DELL'OFFERTA "QUADERNI BIANCHI"

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